Iniziamo da questo mese una rubrica dedicata alla presentazione di quelli che a nostro giudizio sono album fondamentali e imprescindibili, vere e proprie pietre miliari della storia della musica. Quei dischi senza i quali la musica e probabilmente anche noi non saremmo gli stessi.
La rubrica, come dice il titolo, avrà cadenza mensile e sarà dedicata ad autori italiani e stranieri scelti in base ai gusti e criteri di chi scrive.
Per iniziare questa rubrica abbiamo scelto di rendere omaggio a colui che consideriamo il Poeta-cantautore per eccellenza della musica italiana: il nostro primo disco del mese è Anime salve di Fabrizio De André.
Potrebbe essere presentato in diversi modi e con centinaia di forme diverse l’album di cui vorremmo parlare oggi e continuare a farlo anche in futuro, ma nessun commento sarebbe alla sua altezza perchè il valore che possiede e l’artista che l’ha realizzato sono difficili da descrivere e da catalogare. L’album in questione è il tredicesimo e ultimo lavoro prima della scomparsa del grande Fabrizio De André e si intitola Anime Salve.
Anime salve è un lavoro cominciato ben due anni prima della sua pubblicazione, il tempo impiegato per realizzarlo è stato così lungo perchè De André ha riarrangiato più volte i vari brani, li ha arricchiti di suoni, particolari che solo con un attento ascolto è possibile “gustare”, non solo, grazie anche alle due partecipazioni e collaborazioni illustri presenti – quella di Piero Milesi, già suo collaboratore per “Le Nuvole” e di Ivano Fossati, coautore della maggior parte dei testi e voce nei brani Anime Salve e A cùmba – il lavoro finale è davvero di altissimo livello ed entra a pieno titolo in quegli album fondamentali da ascoltare per chi ama la musica cantautorale italiana e la scuola genovese.
E’ un album intenso, un lungo percorso cominciato anni prima con Crêuza de mä che trova in Anime salve una degna continuazione. Di natura multietnica, i brani sono diversi tra loro ma hanno un filo conduttore. L’ascolto non può che essere continuo, un peccato interromperlo, ci si fermerebbe a metà del viaggio.
Ben nove sono le tracce presenti:
- Prinçesa
- Khorakhanè (a forza di essere vento)
- Anime salve
- Dolcenera
- Le acciughe fanno il pallone
- Disamistade
- A cùmba
- Ho visto Nina volare
- Smisurata preghiera
Il filo conduttore è quello degli “spiriti solitari”, i più vicini a De André, quelle figure presenti in molte altre canzoni e album del cantautore genovese. Prostitute, marinai, pescatori, popolazioni nomadi ma anche questioni di onore, trovano in Anime Salve uno scrigno che le contiene magnificamente e le fonde in un’alchimia unica e irripetibile.
Da molti considerato il testamento spirituale e musicale dello stesso Fabrizio De André – ricordiamo infatti che è l’ultimo album da lui registrato prima della scomparsa – Anime salve rappresenta ancora oggi un punto di partenza e non di arrivo, una strada – “la cattiva strada” – che De André ha percorso e attraverso la quale continua ad accompagnarci ogni volta che si ha la fortuna di ascoltarlo. Anime salve è “per chi viaggia in direzione ostinata e contraria” e non si ferma mai, non si preoccupa di non essere capito, ma va avanti mantenendo intatto il suo pensiero.
Un’analisi dettagliata dei brani si trova sul forum a questo link nel topic dedicato a Fabrizio De André ”Volammo davvero con…Fabrizio De André”.
Scritto da Mac La Mente