/ Settembre 20, 2019/ 2050, Blog, Cristiano Torricella, Punti di vista/ 0 comments

Come promesso all’autore Andrea Z Mac, rieccomi qui, da un lontano paese collinare dei Castelli Romani, in quel di Marino, a qualche decina di chilometri da Roma “caput mundi”, a scrivere il seguito del mio precedente articolo neofuturista, intitolato “2050 – I-taglia del futuro: “Grande Speranza” o “Grande Paura” del domani?”, questa volta incentrando l’attenzione proprio sulla “Grande Speranza dell’Imminente Futuro Prossimo Venturo del 2050 ed oltre”!

Da tempo immemorabile ho deciso di scrivere questi articoli divulgativi neofuturisti esclusivamente per la distopica, interessante e lungimirante rubrica neofuturista “2050” del blog www.libera-mente.net, che (tutto merito di Andrea!) ospita i miei distopici, dissidenti e divulgativi articoli, tutti scritti in Italia, ai bellissimi e decentrati Castelli Romani, cioè a Marino centro storico.

Scritti libera-mente (mi si perdoni il – per me inevitabile ed irresistibile – letterario gioco di parole…) senza alcuna promessa di guadagno o pretese di avere qualsivoglia altro in cambio, se non la personale e libera “soddisfazione intellettuale” di potermi esprimere attraverso la difficile arte della scrittura, al meglio che posso, narrando ciò che gli altri non Vi dicono e probabilmente non Vi diranno mai, per ovvi (loro) interessi di parte, per “quieto vivere” ma anche a causa di conflitti e condizionamenti politico-economico-istituzionali-commerciali interni (essendo Io, invece, differentemente da loro, un italo autore indipendente, della cui scelta vado ovviamente fiero…).

Articoli neofuturisti, questi miei, che, altrimenti, non avrebbero avuto mai voce in capitolo, rifiutati dai giornali con una scusa o con l’altra, risultando dissonanti e disallineati (politicamente ed economicamente) rispetto alla “costante mistificazione e distorsione mediatica” che molti mass-media, politicamente legati al “Bieco Potere di Roma e di Milano” (e non solo…) tentano di propinare all’opinione pubblica, assecondando servilmente ogni bieca richiesta del Potere (perciò, per me, libero autore dissidente, anche solo il fatto di poterli pubblicare qui, senza censure di sorta, è, per me, fonte di Grande Soddisfazione Personale e, da qui, perciò, anche di “Grande Speranza” per il futuro prossimo venturo, in rapido arrivo… (attenti, si è nascosto dietro l’angolo, lì dietro)

Mentre ascolto online in cuffia, tramite Shoutcast, scrivendo queste mie, un gruppo metal, i “Divine Ascension”, di cui segnalo il brano “The final stand” a chi ama questo particolare genere musicale (ma anche gli Skiltron di “Through The Longest Way”, in stile metal-folk-musica irlandese ed altri brani e gruppi musicali appartenenti al “metal”, che citerò ogni tanto qui di seguito…).

Iniziamo subito con qualche buona notizia per l’ignaro, sudato ed accaldato lettore d’agosto!

Innanzitutto – a contrastare ed a smentire certe ipotesi futuristiche-pessimistico-messianico-fantascientifiche, del tutto sballate, sul mondo in cui viviamo ed in cui vivremo in futuro, se il nostro comune pianeta Terra non finirà né ora, né mai, non è certo grazie alla bravura di noi bipedi terrestri, che inquiniamo, sprechiamo e litighiamo spesso ed ovunque si volga lo sguardo, per cose futili e spesso dannose (non ci limitiamo a questo – è vero? . ma facciamo anche di peggio, sia alla Natura che a piante ed animali, nevvero, o signori? Chi ha mangiato spazzatura, ultimamente? )

E, così, mentre ascolto il brano “Cry Just A Little” degli Avantasia – altro che Pu-po nostrano – penso che, purtroppo, noi italiani siamo ancora oggi capaci di “morire di fame e di piangerci addosso, inconsapevolmente seduti su un forziere pieno d’oro, che potrebbe sfamarci fino alla fine dei tempi e dei nostri giorni, perché fondamentalmente non lungimiranti, ignoranti, avidi, egoisti e non pianificatori, ognuno preso per conto suo a coltivare il proprio melenso e ristretto orticello privato e, perché no… anche stupidamente competitivi, inutilmente combattivi ma mai abbastanza collaborativi tra di noi del popolino!

Perché scrivo metaforicamente tutto questo, metafora che produce, insieme, “Grande Speranza” e “Grande Paura”, lo spiegherò “nero su bianco” ed a chiare lettere, tra poco qui di seguito.

I retaggi, i fasti, le vestigia ed i monumenti del millenario rigoglioso passato dell’Italia e dell’Europa intera sono una “Grandissima Speranza e Fortuna”, che bisognerebbe “meritarsi agendo rettamente ed eticamente”, oggi ed in special modo un domani, visto i problemi immensi che ci stanno per arrivare addosso, che richiedono statisti, “menti illuminate” e “progettisti di futuro”…
Ma l’uomo supertecnologico moderno è, spesso e purtroppo, un “Uomo-Lupo-Avido-Predatore” che, pertanto, si fa beffa di Dio, della Natura e degli stessi uomini: perciò mi chiedo quali incredibili benefici dovrebbero nascere da questo suo stupido orgoglio e “scelta suicida”, che non vuole cambiare i privilegi e l’esistente sociale, che si basano sulla disuguaglianza economica di massa.
L’uomo supertecnologico moderno sarà capace di cambiare la propria anima interiore così come cambierà tuta da lavoro, abiti anti-infortunistici e la “maschera di scena”, in ufficio o al lavoro?
Questa è la vera scommessa da vincere, il dubbio da abbattere, l’incubo da sconfiggere e l’insonne ed atroce dilemma, senza i quali tutta la nostra tecnica e le competenze scientifiche che possediamo potrebbero generare mostri, fantasmi ed O.G.M. (Organismi Genericamente Modificati per errore).

Grandissima Speranza Fortunata è, invece, quella di vivere e di nascere in Italia, folkloristica terra di musica, gastronomia, pittura, scultura, arte e cultura, che ci è stata “regalata dalla nascita”, visto che non abbiamo mai fatto nulla per meritarci tale eredità fortunata, se non il fatto di nascere e di vivere “nel posto giusto al momento giusto”, liberi da guerre tribali, epidemie, fame, sete, desertificazione e napalm, zanzare malariche, serpenti a sonagli, coccodrilli e/o scorpioni velenosi.

Noi italiani, in particolare, “giochiamo in casa” e “vinciamo a tavolino”, visto che abbiamo la straordinaria fortuna di vivere in un piccolo lembo di terra così straordinario, vario, straricco d’arte e di cultura, pieno di vestigia e di monumenti e di musei e di bellezze paesaggistico-naturali, che non ne esistono di posti uguali al mondo, vivendo, purtroppo, tutto questo “ben di Dio” spesso inconsapevolmente ed anche colpevolmente dimenticandosene (povertà culturale dell’itale genti).

Se poi (loro) cementificano, delinquono, bruciano rifiuti ed inquinano, di chi sarà la colpa, sempre la mia?

Oppure la colpa sarà del “padre della lingua italica”, cioè di…. Dante Alighieri?

O della celebre Infiorata di Genzano di Roma, che si ripete, ai Castelli, da circa 250 anni, con circa 350.000 fiori che vengono stesi nella centralissima via Belardi, nella giornata del Corpus Domini?

La fortuna e la Grande Speranza che abbiamo (in particolare noi italiani d’oggi e di domani) è che, per fortuna, il futuro prossimo venturo non dipende – del tutto – totalmente da noi (meno male, eh?)

Ci siamo un bel “peso”, vero?

Dopodomani noi stessi “passeremo la mano” ma il Colosseo ed il “Cupolone” di San Pietro non “passeranno” mai di moda ed esisteranno eterna-mente sempre, anche quando i robot cammineranno tenendosi per mano in un futuro non certo poi così remoto, anche a Roma centro!

Mentre i droni agricoli, volando sopra i campi coltivati dell’Agro Romano, dirigeranno i… trattori!

Potremmo proseguire nell’errore, noi uomini imperfetti e fallaci, ed, a torto, sprecare e corrompere il mondo intero, sprecando il nostro prezioso tempo di vita ad inseguire potere e denaro, presi da “volontà di potere”, “inciuciando” e creando altre e peggiori ingiustizie di quelle attuali, ma Roma ed I Castelli Romani (loro) non “passeranno” mai, così come Milano, Verona, Vieste, Genova, Torino, Venezia, che – nonostante noi – ci sopravviveranno e cresceranno ancora ed a dismisura!

Impedire di valorizzare i grandissimi tesori che abbiamo sparsi ovunque, nella bellissima penisola italiana, fuori-terra e sottoterra, è miope, criminale e sbagliato; e quando, prima o poi, come tutti, anche noi futuri vegliardi di fine ‘900 “usciremo finalmente di scena”…largo ai futuri giovani e donne del giovanile pianeta Terra del futuro, sperando che Essi – almeno loro – amino (più di quanto abbiamo fatto noi, ominidi degeneri, storicamente da dimenticare… ) l’arte e la cultura!.

Ciò nonostante, la nostra penisola è così ricca d’arte, di storia e di cultura, che i “Barbari Imbecilli Politicanti del Potere di fine ‘900 ed oltre” non riusciranno mai a distruggere completamente e totalmente il nostro immenso patrimonio artistico e culturale ultra-millenario, che “giace” in Italia, nonostante alcuni lo svendano, distruggano, esportino illegalmente o imbrattino con scritte oscene.

E se la beffa (oltre al danno) e la mistificazione culturale sembrano imperare, nel presente 2019, quasi ovunque, insultando, di fatto, l’ “intellighentia culturale” del nostro italo popolo – ormai ex sovrano a casa propria – il crudo futuro in arrivo non perdona la folle presunzione di chi si crede veramente, a torto, “super-uomo e super-genio”, volendo pertanto normare e “blindare” ogni cosa che abbia un nome (Internet compreso), ogni insetto che respiri ed ogni foglia che cada dal platano che si affaccia con i suoi rami sul romano Lungotevere dei Sassoni, nei pressi degli storici Castel Sant’Angelo e Ponte Sant’Angelo (viva gli Equilibrium del brano “Aus ferner Zeit!” e la loro musica metal-rock-folk-progressive, che ci “liberano la mente” dalla futura scadente burocrazia romana, dai futuri favoritismi politici e dalle future raccomandazioni lavorative nella P.A…. )

Sarebbe, infatti, veramente preoccupante e riduttivo, se il destino di Roma e dell’Italia intera dipendesse, oggi ed in futuro, dalle imperfette ed avide menti umane di questi biechi nanerottoli malvagi, che sempre più spesso litigano su tutto e bisticciano per soldi, potere, poltrone politiche, gloria e “successo mortale”, dimenticandosi che… “la loro e la nostra vita è così breve che, tra poco più di cinquant’anni, saranno e saremo già tutti morti” mentre, invece, al contrario di noi comuni mortali di fine ‘900 ed oltre, i sommi imperatori romani Traiano, Tiberio, Costantino, Tito, Massenzio, Vespasiano e Nerone imperatore vivranno per sempre, nei libri di storia romana e sulle spalancate bocche, piene di meraviglia, dei futuri turisti stranieri in rapida visita a Roma!

“Salvate Roma!” – leggo drammaticamente sui giornali allarmistici odierni – ma Roma “caput mundi” non ha certo bisogno di essere salvata dagli stessi uomini che la inquinano, la sporcano e “la offendono” con la loro bassetta ed inettitudine, pensando solo a fare soldi ed ai “fatti loro”, lasciando marcire nel degrado e nell’incuria mille opere d’arte, parchi, pubbliche piazze e strade!
Ominidi che “vivono Roma” (ma anche tante altre bellissime città italiane) in spregio alla stessa città che li ospita, coprendola di cemento abusivo e riducendola a parcheggio, seppellendola di spazzatura, tra un rincorrersi di topi, cornacchie, gabbiani, scarafaggi e vermi immondi, tra la stupefatta ed attonita meraviglia dei turisti provenienti da tutto il mondo, attirati dalle meraviglie di Roma centro storico, che non capiscono perché ciò tutto sia consentito “da chi di dovere”!

[continua…]

Marino Laziale (RM) – Anno Domini 16/08/2019
“Qui l’ho immaginato e qui… l’ho scritto!”
Cristiano Torricella, futurologo del 2050 ed oltre

 

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