/ Aprile 17, 2011/ Blog, Poesie della domenica/ 0 comments

Il nostro giro nonché appuntamento settimanle con la poesia questa volta ci porta negli Stati Uniti, in una grande città, Boston, che ha dato i natali a un poeta tra i più conosciuti del XIX secolo: Edgar Allan Poe (1809 – 1849)

In particolare la poesia che voglio proporre è Il lago, una delle tante ma non meno bella rispetto alle altre, che il poeta ha regalato all’intera umanità e come tale sarà per sempre…

Il lago

Nel fior di giovinezza, ebbi in sorte
d’abitar del vasto mondo un luogo
che non poteva ch’essermi caro e diletto –
tanto m’era dolce d’un ermo lago
la selvaggia bellezza, cinto di nere rocce,
con alti pini torreggianti intorno.

Ma poi che Notte, come su tutto,
aveva lì disteso il suo manto,
e il mistico vento e melodioso
passava sussurrando – oh, allora,
con un sussulto io mi destavo
al terrore di quel solitario lago.

Pure, non mi dava spavento quel terrore,
ma anzi un tiepido diletto –
un diletto che nè miniere di gemme
nè lusinghe o donativi mai potrebbero
indurmi a definir qual era –
e neanche Amore – fosse anche l’Amor tuo.

Morte abitava in quelle acque attossicate,
e una tomba nel profondo gorgo
era disposta per chi sapesse ricavarne
un sollievo al suo immaginare:
il solingo spirito sapesse fare
un Eden di quell’oscuro lago.

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