/ Marzo 22, 2010/ Blog, Tempo libero e Hobby/ 2 comments

Nei giorni 20 e 21 marzo in località La Chiusa di Chietri ad Alberobello (Bari) si è svolta mostra di alta fedeltà e di cinema in casa chiamata Bari Hi End.

Giunta alla sua XX edizione l’esposizione ha raggiunto un punto così alto di curiosità da attirare non solo i collezionisti o gli esperti del settore ma anche una folla sempre più numerosa di visitatori e di persone che sognano di avere nella propria casa una “stanza della musica” con un impianto audio e video di alto livello: un vero e proprio sogno.

Già, un sogno, perché sto parlando non di semplici stereo ma di giradischi, casse, lettori compact disk, impianti dolby surround, subwoofer e di tanti altri accessori che permettono di ascoltare (ci vorrebbe la A maiuscola) musica proiettando e generando un suono oltre il limite cui siamo abituati quotidianamente.
Gli impianti presenti nella mostra infatti sono studiati nei minimi dettagli per avvolgere l’ascoltatore e far elevare il livello di ascolto di uno, due, tre gradini e più rispetto allo standard.
Il suono che proviene da questi dispositivi è inimmaginabile, quasi irreale, perché puro, privo di rumori, interferenze, fruscii e di tutti i disturbi che compromettono e non permettono alle nostre orecchie di apprezzare i dettagli di una canzone o la visione di un video.

Come accennato in precedenza, questo genere di impianti non è per tutti, i collezionisti sicuramente ne possiedono alcuni e gli esperti sicuramente non ascoltano quello che oggi viene promosso dalle radio. La musica, la vera musica è un’altra, è quella del passato, quella dei Re, dei salotti dell’alta borghesia, è musica classica, da camera ma anche rock degli Anni ’60 e ’70 – per non andare molto indietro.
Chiedo scusa se pecco di presunzione e se posso offendere qualcuno ma difficilmente con questi impianti si ascoltano le canzonette moderne, si preferisce la tromba di Louis Armstrong, di Miles Davis, il pianoforte di Keith Jarrett – giusto per citare alcuni nomi.

Il suono generato da questi impianti ad alta, altissima, fedeltà è unico, una vera goduria per le orecchie ormai troppo poco abituate alla purezza. Ed è così che nascono anche se il loro costo non è tanto accessibile, si parla comunque di cifre che partono da poche migliaia di euro in su.

Sono rimasto folgorato da alcuni accessori, giradischi quasi spaziali, realizzati con le migliori tecniche in circolazione, ad attrito nullo, con così tanti cuscinetti che la precisione del movimento farebbe invidia ai migliori orologi atomici in circolazione. Giradischi (come quello in figura) che riproducono il suono in maniera impeccabile proprio come è stato registrato dall’artista in studio.
Potrei star qui a raccontare per ore quello che ho provato, lo farei molto volentieri senza stancarmi, ma alla fine arrivarei sempre alla stessa conclusione, a porgermi quelle domande che hanno riempito la mia mente una volta terminato il giro: “Non so ascoltare, forse non siamo più abituati ad ascoltare…peccato!” “E perché negli esempi sonori proposti dai vari rivenditori ed espositori il filo conduttore era la musica di una certo tipo e che risulta datata – anche se non è vero – rispetto al tempo in cui vivo?”
Ho trovato risposta solo a una domanda: oggi si pensa molto di più alla quantità che alla qualità. E’ triste che tutto sia stato già scritto e che con la tecnologia moderna non si riesca ad andare oltre quello che Bach, Beethoven e altri sono riusciti a fare. E’ triste e da’ da pensare ma è così.

Clearaudio AMG trasparent

Per chi volesse saperne di più sul Bari Hi End e sulle future edizioni, segnalo il sito ufficiale: Bari Hi End.

Scritto da Mac La Mente

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2 Comments

  1. Interessante articolo. Ma quanto costa il giradischi?

  2. Grazie Bancarella! 🙂

    …un bel po’! Il prezzo dovrebbe essere superiore ai diecimila euro…

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