/ Maggio 12, 2009/ Blog, Scientifica-mente/ 1 comments

Visto il grande successo e la varietà di risposte e segnalazioni arrivate sul forum nel topic Sei superstizioso/a? Si o no? ho pensato di riproporre anche qui sul blog, sotto forma di doppio sondaggio, l’argomento legato alla superstizione.

Tra magia e credenze popolari è davvero difficile stabilire con certezza quando sia nata la prima superstizione. A volte viene utilizzato questo termine per indicare una serie di circostanze sfavorevoli che ritornano con una certa periodicità ogni qualvolta siamo alle prese con situazioni per noi impegnative e che puntualmente ne compromettono il risultato. E allora sì, diventiamo superstiziosi e speriamo che quelle circostanze non si ripresentino più.

La superstizione ha un’origine davvero antica, si potrebbe dire che sia nata con l’uomo e sia stata tramandata nei secoli fino ad arrivare ai giorni nostri dove il numero di superstizioni è così elevato che, se si credesse a tutte, non si potrebbe fare più niente senza prima una buona dose di scongiuri e senza prendere tutte le precauzioni del caso. Tra le superstizioni sfavorevoli ritroviamo per esempio:

Il gatto nero: una tra la superstizioni più antiche. Perché questo animale porterebbe sfortuna se taglia la strada? Il motivo sembrerebbe risalire al medioevo dove si considerava il gatto nero compagno delle streghe e quindi di cattivo auspicio.
Un’altra spiegazione della superstizione farebbe invece riferimento a quanto accaduto a Napoleone a Waterloo: Napoleone avrebbe visto passare un gatto nero poco prima della battiglia in cui poi fu sconfitto. Da quel momento in Francia e poi in tutto il mondo vedere un gatto nero è diventato simbolo di cattivo auspicio. Tranne che in Gran Bretagna (il paese che vinse la battaglia di Waterloo) dove vige la credenza che vedere un gatto nero porti fortuna.
Il numero 17. Anche questa superstizione è abbastanza datata. Risalirebbe ai romani dove diciassette viene scritto come XVII che, anagrammato, diventa VIXI ovvero “sono vissuto”.
Il numero 13. La spiegazione di questa superstizione è palese: non bisogna sedersi in tredici a tavola perché, come nell’Ultima Cena, la tredicesima persona è Giuda e condividere un pasto in questa situazione è associato al tradimento e alla morte.

Ma la superstizione non è solo negativa. Ci sono anche situazioni che invece rincuorano e sono di buon auspicio. Tra le superstizioni positive ritroviamo per esempio:

Sposa bagnata, sposa fortunata. Questa superstizione rappresenta una relazione simbolica tra la donna e la terra; come la terra può far germogliare frutti solo se irrorata, così la donna bagnata sarà fertile e darà molti figli alla propria famiglia.
Calpestare gli escrementi di animali. Porta fortuna perché durante la prima guerra mondiale i soldati che attraversavano i campi minati, seguendo gli escrementi, evitavano le mine e riuscivano a salvarsi la vita.
Toccare un ferro di cavallo. Significa proteggersi da un pericolo e avere fortuna. Anticamente infatti solo i ricchi possedevano dei cavalli e aiutarli a montare in sella poteva fruttare qualche spicciolo.

Di superstizioni quindi ce ne sono tantissime e di vario genere, sta a noi decidere se prenderle in considerazione o meno. Anche il meno superstizioso avrà detto almeno una volta in vita sua “che sfiga!” e allora, caro amico mio, anche tu sei un po’ superstizioso e credi che qualcosa abbia fatto andare storto quello che ti eri prefisso! :hihi:

Bene, credo di aver detto tutto. Lascio a voi e al sondaggio la parola.

Sei superstizioso?

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Qual è la superstizione a cui credi di più?

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Per la voce “Altro” chi vuole specificare quale sia la superstizione a cui crede di più può farlo inserendo un commento!

Anche sul forum nel topic Sei superstizioso/a? Si o no? parliamo di gatti neri, di venerdì 13 e di tante altre superstizioni.

Scritto da Mac La Mente

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1 Comment

  1. Dunque, seguo per ordine:
    – poche sere fa, dalle mie parti (Italia del nord-est), si è perpetuato il rito di una cena venatoria a base di gatto, naturalmente nero, come sa il buongustaio raffinato. Un ospite importante, un politico locale, ha apprezzato tronfio la lepre in salmì, a voce alta.
    – il 17, un giorno ormai alle spalle, ho seguito mia moglie al suo funerale, quindi ho pranzato con l’amante.
    – il 13 porta fortuna, quindi tralascio.
    – tornando a sopra, non posso dire che la sposa sia stata fortunata; infatti, il giorno in cui morì, pioveva e lei, preoccupata per aver dimenticato il suo ombrello dal pescivendolo, non prestò molta attenzione alle lische di un branzino ai ferri, peraltro gustosissimo, che le cacciavo in gola.
    – beh, gli escrementi sul mio cammino cerco di evitarli anticipandomi la puzza.
    – il ferro di cavallo? Avevo un amico, uno tutto macchina e straccetto in mano, che aveva il portachiavi proprio così: spider nuova e andò a schiantarsi contro un nebbione!
    Superstizioso? Mah, direi di sì, per tener lontano le interferenze accidentali.
    Frank Spada

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